Insegna Territorial Marketing nell’Università di Macerata e vive a Firenze. Viaggia quindi spesso per luoghi inaccessibili come l’Appennino centrale e, fortunatamente, anche nel resto del mondo. Ha molte passioni, i prodotti tipici del territorio, la cucina casalinga, la musica, l’arte (contemporanea) e l’umorismo. è stato direttore di alcune riviste culturali e scrive per testate giornalistiche regionali e nazionali. In gioventù ha giocato a hockey su prato, nella Liberi e Forti di Firenze, dove ha imparato che non è tanto difficile colpire una palla di modeste dimensioni con una mazza di legno, quanto farlo correndo.
Eterotopie
‘Tutta l’arte (dopo Duchamp) è concettuale (in natura) perché l’arte esiste solo concettualmente.’ Joseph Kosuth, Art after Philosophy, 1969.
Michel Foucault definisce alcuni principi e caratteri di una serie di spazi culturali, istituzionali e narrativi che sono in qualche modo ‘differenti’: disturbanti, intensi, incompatibili, contraddittori e in trasformazione. Le Eterotopie sono spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi con tutti gli altri, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano. Hanno contemporaneamente la sostanza dell’utopia e della realtà, ma sono anche luoghi che contengono altri luoghi, dove l’esperienza che si può vivere è separata ma connessa col resto del mondo. Eterotopia è anche il luogo dell’arte contemporanea, nata con la morte del culto tradizionale di rappresentare la realtà, abolendo la mimesi della realtà, non potendo però fare a meno del mondo.
L’aspirazione alla scultura di Silvia Infranco passa per il levare materia dalla superficie delle sue opere pittoriche. Un quadro rappresenta una tavola piatta, il mondo ridotto a carta geografica, squadrato dal compasso nel piano di Cartesio, come la quadratura del cerchio.
La land art, o earth art,termine coniato dal fotografo americano Robert Smithson (1938-1973), è un movimento artistico per il quale il paesaggio e l’opera d’arte sono indissolubilmente collegati.
Se oggi si volesse provare la tenera ebbrezza di frequentare un caffè storico letterario a Firenze, si resterebbe delusi dalla qualità dell’offerta culturale, se non della pasticceria e della caffetteria.
Se volete mozzarvi il respiro, andate a Firenze nel giardino di Villa Bardini e guardate la città dalle pendici che da Costa San Giorgio scendono verso via San Nicolò e da qui al greto dell’Arno.
Giovanni Boldini, Parisien d’Italie.
Milano, GAMManzoni (via Manzoni 45), 24 ottobre 2014 – 18 gennaio 2015
Galleria Alessandro Bagnai, Piazza Goldoni, Firenze. Dal 18 ottobre al 20 dicembre 2014
Dall’orto di casa, dalla campagna coltivata, dal mondo diviso in paesaggi personali e collettivi, gli uomini hanno tratto sussistenza materiale e potere. Fatica e gioia di vivere, molte incertezze e altrettante sicurezze, viste nei particolari e nel tutto.