Molti anni fa ebbi modo di parlare con il prof. Musatti di problemi relativi alla terza età. Allora mi occupavo di strutture residenziali per anziani. Lui mi disse che l’unico modo per non invecchiare era non smettere di fare progetti.
Quando pensiamo ai robot ci vengono in mente quelli dei film di fantascienza, oppure i robot aspirapolvere o tagliaerba o i robot delle grandi fabbriche. Se siamo un po’ più esperti della materia pensiamo anche a quelli usati nelle sale operatorie.
Il passaggio da società post-industriale a società della comunicazione e del commercio globale ha finito per creare sempre più un uomo alienato, chiuso in se stesso, avulso dagli altri.
Quando sono teso o nervoso (succede anche agli psicoterapeuti), io mi rilasso cucinando.
Mi piacciono i piatti tradizionali, ma anche la ricerca ad esempio, della cucina medioevale. Oppure invento rispetto anche a ciò che mi ritrovo nel frigorifero.
Io sento parlare in continuazione della follia, di cos’è, di come si sviluppa.
Però pochissime volte ho letto o sentito parlare di quando sia nata in noi, umani, la follia.
Per Jung e la psicologia analitica gli archetipi sono delle rappresentazioni mentali primarie, che fanno parte dell’inconscio collettivo, e si manifestano in simboli presenti in ogni cultura.
Nel nuovo DSM V la catalogazione delle malattie psichiatriche non troverete questa sindrome.
Però esiste e come. Quante ragazze hanno difficoltà a creare relazioni d’amore durature. Riescono ad avere magari storie brevissime, più che altro legate al sesso, ma non storie che persistono nel tempo.
Spesso mi trovo a rispondere, come psicoterapeuta a questa domanda e un po’ mi fa sorridere. Perché? Perché è un falso problema.
“El amor es magia”, come dicono gli argentini. Ovvero non è spiegabile con la ragione, l’amore non “si capisce”, lo “si sente”!
È inutile sostenere che sentire l'amore come un atto di dare dipende dal carattere dell'individuo. Al contrario, presuppone la conquista di una posizione prevalentemente produttiva; in quest'orientamento l'individuo ha vinto l'indipendenza, l'onnipotenza narcisistica, il desiderio di sfruttare gli altri o di tesaurizzare, e ha tratto la fede nei propri poteri umani, il coraggio di fare assegnamento nel conseguimento delle proprie mete. Nella misura in cui queste qualità mancano, egli ha paura di dare se stesso, e quindi di amare. “
Erich Fromm L’arte di amare
Definizione della Treccani:
“Incomunicabilità Incapacità o impossibilità di comunicare con altri, o più spesso con tutti gli altri, di stabilire un rapporto vivo e profondo di conoscenza con sé stessi e con gli altri, da cui deriva un senso di solitudine e di isolamento: senso e concezione della vita che, fatti propri da molta letteratura del Romanticismo e, più ancora, del primo Novecento (culminante in Italia nell’opera di L. Pirandello), confluiscono nel dopoguerra nel più ampio motivo dell’alienazione esistenziale, trovando anche espressione artistica nel cinema.”